L'Additive Manufacturing secondo ASTM
Il gruppo ASTM F42 - Additive Manufacturing dell'American Society for Testing and Materials ha definito gli standard la classificazione ed identificazione dei processi di produzione additiva.
Sebbene il termine stampa 3D sia sempre più utilizzato come sinonimo di additive manufacturing, quest’ultimo è più accurato ed utilizzato in ambito professionale ed industriale, rimarcando maggiormente la differenza con le tradizionali tecnologie sottrattive e di formatura.
Il processo di additive manufacturing richiede come punto di partenza la disponibilità del modello 3D del componente che si desidera produrre. Si inizia, pertanto, dalla progettazione del componente attraverso un software CAD 3D; in alternativa, è possibile eseguire una scansione 3D dell’oggetto fisico con un processo di reverse engineering. Una volta disponibile il file 3D, altri software vengono utilizzati per la preparazione del modello alla stampa: il componente viene virtualmente posizionato nel volume di lavoro della stampante, orientato rispetto al piano di costruzione con l’aggiunta di opportune strutture di supporto. Il modello con le strutture di supporto viene quindi scomposto in tante sezioni dello spessore di pochi micron perpendicolari alla direzione di stampa: ciascuna sezione viene quindi inviata alla stampante che, strato dopo strato, ricostruisce il componente nella sua interezza.
La American Society for Testing and Materials (ASTM), con il comitato ASTM F42, ha identificato i seguenti sette processi standard di additive manufacturing:
- Vat Photopolymerization: una resina di polimero fotosensibile, contenuta in una vaschetta, viene selettivamente “curata” da un raggio di luce UV o laser attivandone la polimerizzazione
- Material Extrusion: il materiale è estruso attraverso una testina di deposizione
- Material Jetting: il materiale viene depositato, goccia dopo goccia, in maniera simile ad una stampante a getto d’inchiostro
- Binder Jetting: un fluido legante viene selettivamente depositato, strato dopo strato, su un letto di materiale in polvere
- Powder Bed Fusion: un’energia termica fonde selettivamente, strato dopo strato, polveri distribuite su un letto di materiale; dopo la fusione, le particelle di polvere raffreddandosi tornano allo stato solido dando forma e consistenza all’oggetto
- Direct Energy Deposition: un’energia termica fonde il materiale mentre questo viene depositato
- Sheet Lamination: fogli di materiale (carta, plastica, metallo) vengono incollati e sagomati per formare il componente

Powder Bed Fusion
Il nostro processo di additive manufacturing è il Powder Bed Fusion, e la tecnologia che utilizziamo è il Selective Laser Melting (SLM), nota anche come Direct Metal Laser Sintering (DMLS) o Laser-Powder Bed Fusion (L-PBF). Con questa tecnologia è possibile processare diverse leghe metalliche in polvere, costruendo in maniera affidabile e ripetibile prototipi funzionali e componenti definitivi per l’industria automobilistica, aerospaziale, petrolifera, medicale, dell’energia, etc.
Benefici del Metal Additive Manufacturing
Il metal additive manufacturing offre diversi vantaggi rispetto alle tradizionali tecnologie produttive.
Additive Manufacturing
Le nostre stampanti 3D convertono i file CAD in componenti di eccellente qualità e precisione, garantendo elevate prestazioni , affidabilità e ripetibilità.